MISE – Avviso di preinformazione. Artigianato digitale e manifattura sostenibile, contributi alle reti d’impresa.
Sono previsti, contributi fino al 70 per cento dei costi e un tetto massimo di 800mila euro alle imprese formalmente riunite, in numero almeno pari a cinque, in rete di imprese.
Il Ministero dello Sviluppo economico ha adottato il 21 giugno 2016 il decreto ministeriale recante “Modifiche al decreto 17 febbraio 2015, recante agevolazioni per lo sviluppo dell’artigianato digitale e della manifattura sostenibile”. Sono previsti, nel rispetto dei limiti previsti dal regolamento de minimis, contributi fino al 70 per cento dei costi e un tetto massimo di 800mila euro alle imprese formalmente riunite, in numero almeno pari a cinque, in associazione temporanea di imprese (Ati), in raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) o ancora in rete di imprese.
I beneficiari dovranno garantire, per la quota non coperta dall’agevolazione, l’apporto di un contributo finanziario, attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno.
Il network deve essere costituito da imprese artigiane o da microimprese per una quota pari al 50 per cento dei partecipanti all’accordo di collaborazione che preveda, in caso di ammissione della proposta ai contributi, la sottoscrizione di un contratto di rete o di un consorzio.
Sono ammessi ai contributi:
- i programmi finalizzati alla creazione di centri per l’artigianato digitale, anche virtuali, in cui si svolgano attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione di nuovi software e hardware in grado di concorrere allo sviluppo delle tecnologie di fabbricazione digitale e di modalità commerciali non convenzionali, nonché alla diffusione delle conoscenze acquisite alle scuole, alla cittadinanza, alle imprese artigiane e alle microimprese;
- incubatori in grado di facilitare, attraverso la messa a disposizione di spazi fisici, dotazioni infrastrutturali e specifiche competenze, lo sviluppo innovativo di realtà imprenditoriali operanti nell’ambito dell’artigianato digitale;
- centri finalizzati all’erogazione di servizi di fabbricazione digitale come la modellizzazione e la stampa 3D, la prototipazione elettronica avanzata, il taglio laser e la fresatura a controllo numerico, nonché allo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo centrate sulla fabbricazione digitale.
I progetti dovranno, inoltre, prevedere spese ammissibili non inferiori a 100 mila euro e non superiori a 800mila euro nonché una consistenza del fondo patrimoniale comune almeno pari al 30 per cento dell’importo di spesa del programma proposto.
I progetti dovranno prevedere forme di collaborazione con istituti di ricerca pubblici, università, istituzioni scolastiche autonome ed enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo; essere localizzati sul territorio nazionale.
Tra le spese ammissibili rientrano:
- acquisto di beni strumentali nuovi di fabbrica;
- componenti hardware e software strettamente funzionali al programma;
- personale dipendente del beneficiario e delle imprese che ne fanno parte;
- consulenze tecnico – specialistiche, servizi equivalenti e lavorazioni eseguite da terzi;
- materiali di consumo strettamente funzionali alla realizzazione di attività di ricerca, sviluppo e prototipazione;
- spese per la realizzazione di prodotti editoriali finalizzati alla diffusione delle nuove tecnologie di fabbricazione e vendita digitale oggetto del programma ammesso alle agevolazioni.
Termini e modalità per la presentazione delle domande saranno definiti con successivo decreto direttoriale.
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